pronto per vincere.
CiclismoWeb, Lorenzo Storti, 21 Juni 2013
Le maglie simbolo del ciclismo si conquistano con sudore e fatica. Come i soprannomi. In poco più di due anni tra i prof Matteo Rabottini se n'è guadagnato uno di tutto rispetto: "Rambo". Nomignolo da eroe del cinema, affibbiatogli dopo la suggestiva e cinematografica tappa, quasi un kolossal, che lo vide trionfare al Giro d'Italia 2012 a Pian Dei Resinelli dopo 150 km di fuga pionieristica. Fu giorno di pioggia e salita, e di finale thrilling con Rambo unico superstite alla furiosa rimonta di Joaquim Rodriguez . Chi lo conosce bene giura però che tale soprannome è molto più antico, e certifica il temperamento e la grinta di Rabottini quando mulina sui pedali. La battaglia di Pian dei Resinelli lo ha forgiato, e sulla propria divisa giallo-fluo ha potuto appiccicare le mostrine blu di 'Miglior Scalatore'. Col campionato nazionale all'orizzonte Rambo affila il coltello, prepara la battaglia, e non di nasconde. Con l'aria di chi preferisce sbagliare piuttosto che non fare, e l'intenzione di non lasciare rimpianti lungo la strada: "Ci punto al Tricolore. Proverò a vincerlo".
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